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Visualizzazione dei post da novembre, 2009

Edizioni austeniane (2)

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Nel post precedente sulle edizioni austeniane di Lorenzo Barbera Editore (2 novembre) concludevo con "questa edizione dei romanzi austeniani va presa con le molle." Ora ho letto le prime cento pagine di Emma (traduzione di Giorgio Borroni) e rettifico: "questa edizione dei romanzi austeniani va assolutamente evitata." A parte la qualità della traduzione (che dovrebbe essere d'annata visto lo stile di scrittura) ho trovato refusi in quantità, ben al di là della media: in sole cento pagine sono ventisette (magari poi qualcuno mi è anche sfuggito) e, visto che le pagine totali sono 467, non dispero che alla fine si possa arrivare al centinaio. pag. 7: "Ogni volta che James andrà va a trovare sua figlia," pag. 9: "E qualche vi passa per la testa, lo so" pag. 13: "che non lo avevano mai visto che tanto erano pieni della propria superbia" pag. 16: "incluse qualche riferimento bella lettera" pag. 18: "Sotto lo stendardo ti

Edizioni austeniane

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Lorenzo Barbera Editore sta pubblicando i sei romanzi austeniani nella collana "Nuovi classici". La veste è gradevole e il prezzo pure (10 euro). Finora ne sono usciti cinque: manca soltanto Mansfield Park . L'introduzione (uguale per tutte le uscite salvo per la parte finale, dedicata a ciascun romanzo) è di Sara Poledrelli. Ho cominciato a leggere Emma e mi sono imbattuto subito in alcune inesattezze. Introduzione, pagg. V-VI: Prova ulteriore di tale suo riserbo è la testimonianza diretta del nipote (figlio del fratello Henry, presso cui risiedeva, a Chawton.../span> Il nipote di cui si parla è James-Edward Austen (poi Austen-Leigh), che nel 1870 scrisse una biografia della zia. Ma era figlio di James (il primogenito di casa Austen) e non di Henry (che, pur essendosi sposato due volte, non ebbe figli). La residenza di Chawton, poi, non era di Henry, ma apparteneva a un altro fratello: Edward. Quest'ultima notizia è data poi correttamente qualche pagina dopo (XIV)