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Visualizzazione dei post da gennaio, 2010

Cronaca del faccia a faccia con Jane Austen

Siamo venuti in possesso, per vie traverse, di un prezioso documento: la copia di una lettera a Jane Austen da parte di una sua amica, una certa Serena, di cui non abbiamo trovato traccia nella biografia della nostra. Qualcuno potrà obiettare circa la sua autenticità, visto che è datata oggi, ma si sa, gli autori muoiono solo quando non c'è più nessuno che li legge, e nel caso di Jane Austen si può dire, senza tema di smentite, che sia più viva che mai. Roma, 31 gennaio 2010 Mia carissima Jane, ieri finalmente c’è stata la serata di cui ti ho scritto un mese fa. È stato un trattenimento assolutamente delizioso, sia grazie ai nostri ospiti (il gruppo di lettori accaniti I Libri In Testa, di cui ti ho già parlato) sia grazie al numeroso pubblico di, non arrossire ti prego, tuoi fan sfegatati. Che emozione: un invito per una serata dedicata alla mia cara Jane nel mezzo della stagione mondana e nel centro di Roma! Mi sono imposta, come tu stessa mi hai suggerito, di non svenire e per c

Un santo innevato? no, una governante ai fornelli

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     Nel cap. 11 di Pride and Prejudice , Jane Austen scrive: "but as for the ball, it is quite a settled thing; and as soon as Nicholls has made white soup enough I shall send round my cards." (siamo a Netherfield, e Mr Bingley parla del ballo che sta organizzando). "Nicholls" è il nome della governante di Netherfield e "white soup" è "[una zuppa] fatta con diversi e costosi ingredienti, in particolare mandorle, panna e tuorli d'uovo." (traduco dalle note dell'edizione Cambridge del 2006 - nell'OED - tra le varie parole composte alla voce "white" - è citato proprio questo brano della Austen). Evidentemente la preparazione della "white soup" doveva essere abbastanza laboriosa, visto che Mr Bingley dice, più o meno: "quanto al ballo, è cosa fatta; e non appena Nicholls avrà preparato zuppa bianca a sufficienza manderò gli inviti."        Nelle maggior parte delle traduzioni italiane però, a partire dalla

L'altra Austen. 4: Sanditon

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Un paesino sulla costa; un intraprendente ed entusiasta imprenditore, in fin dei conti anche simpatico, che sogna di farlo diventare una località alla moda e di attirare frotte di turisti; una ricca nobildonna, meno entusiasta e più attenta al tornaconto economico, che si associa all'imprenditore, ma con giudizio; sorelle e fratelli dell'imprenditore che cercano, ciascuno come può, di aiutare il fratello nell'impresa. E poi, naturalmente, alcuni giovani pronti per l'innamoramento: il romantico un po' sopra le righe, la ragazza giudiziosa, un'altra ragazza un po' misteriosa, un'altra ancora che cerca di ingraziarsi la ricca zia. Questo è lo scenario iniziale di Sanditon , l'ultimo romanzo di Jane Austen. Solo che non sapremo mai come va a finire, perché, iniziato a gennaio del 1817, fu poco dopo abbandonato per l'aggravarsi della malattia dell'autrice, che morì pochi mesi dopo, il 18 luglio 1817. Ci restano dodici capitoli (un'ottantina di